Non ne posso più

Una guinda me espera incitante
tra due labbra bermellón,
paciente, provocadora; no me aparta la vista

dai tuoi capelli corti,
dai tuoi occhi chiari dove si infiamma il sole,
dal tuo sorriso anelante,
da tutto il tuo corpo tanto tempo
desiderato.
No ne posso più;
ho cercato di rimanere fermo, zitto, cieco a
questa immagine che mi impazza,
e non ne posso più.
Così inizio a correre e correre finché arrivo
da te,
e continuo ancora a correre,
finché non ti vedo urlare, abbracciarmi,
graffiarmi con le tue unghie rosse;
finché non finiamo nel pavimento,
ávidos el uno del otro,
i cuori accelerati allo stesso compasso, scivolando su e giù;
finché non cada la notte senza rendercene conto,
senza averne cura,
l'uno sopra l'altro, l'uno
accanto all'altro,
respirando lo stesso alito caldo.
E ancora più, finché i nostri corpi bagnati non dicano "basta", finché non
vincano la stanchezza ed il sonno,
per finire insieme nel buio accogliente
della magica notte
genovese.

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